Oggi ti parlerò del viaggio in Kenya, un viaggio che Dylan mi ha proposto di fare e che sin dall’inizio mi ha subito suscitato interesse.
Ti racconterò di un viaggio con una realtà completamente diversa e a tratti triste, ma di uno di quei viaggi veri, selvaggi e a contatto con una natura incontaminata che farà da sfondo ovunque.
Semplicemente il Kenya, e con questo potrai solo farti travolgere da tutte le emozioni che regala.
Sei pronto?? Vieni con noi!
Quando andare in Kenya
Intanto parto col dirti che il periodo migliore per andare in Kenya è il periodo invernale italiano, ovvero quello che va da dicembre a marzo in quanto c’è una bassa probabilità di pioggia e le temperature sempre sui 30 gradi.
Da aprile in poi inizia il periodo delle piogge ma le temperature rimangono comunque alte.
Se siete interessati solamente alla fauna, allora luglio e agosto sono i mesi migliori per fare i safari nella immensa Savana a causa della Grande Migrazione.
Potrete comunque praticarli durante gli altri mesi.
Il Kenya
Il Kenya è un’esplosione di natura, tra oceano incontaminato e animali incredibili.
Abbiamo preso un volo diretto con la compagnia Neos da Roma Fiumicino a Mombasa.
Una volta arrivati ci siamo spostati nella zona in cui abbiamo alloggiato per tutta la durata dei 7 giorni, Watamu, una piccola città costiera a circa 3 ore di bus dall’aeroporto.
Da subito noti come la realtà in Kenya sia diversa dalla nostra: di macchine ce ne sono ben poche, molta gente viaggia con le motociclette e tipici tuc-tuc locali, ovvero Api Piaggio adibite a taxi dai mille colori.
Premessa: consiglio di acquistare escursioni direttamente sul posto risparmiando così qualche soldo.
Una volta arrivati e fatto il check-in ci siamo subito incontrati con un ragazzo kenyota e proprietario di un’agenzia locale, per organizzare al meglio la nostra permanenza in Kenya.
Il proprietario a cui noi ci siamo affidati si chiama Alfonso, lo consiglio vivamente in quanto lui e i suoi collaboratori si sono mostrati molto professionali e tutto è organizzato nei minimi dettagli.
Con lui abbiamo acquistato un pacchetto di escursioni suddiviso in diversi giorni per tutta la nostra permanenza:
Sardegna 2 – Kenya e Isola dell’Amore
Prima di dirigerci verso Sardegna 2, abbiamo fatto tappa nel parco marino di Watamu per praticare snorkeling.
Che meraviglia!
Era la mia prima escursione di snorkeling e devo dire sono rimasta colpita da quanti così tanti pesciolini coloratissimi e di varia specie ci nuotasse intorno! Un’emozione davvero unica!
Dylan si è sbizzarrito più di me, con la GoPro ha realizzato molti video.
Una volta iniziato il nostro percorso verso Sardegna 2, tra un’onda e l’altra abbiamo avuto la fortuna di ammirare in tutta la loro bellezza un gruppo di delfini.
Dopo quasi 50 minuti di barca siamo arrivati in questo paradiso terrestre, un’area completamente aperta e formata nel bel mezzo dell’oceano dove abbiamo pranzato, con pesce fresco (per me pollo in quanto non sono amante del pesce) come gamberetti, aragoste e polipi, su una grande lingua di sabbia formata grazie alle ore di bassa marea.
C’era anche tanto riso e per concludere della frutta buona e fresca.
Ad esempio io non vado molto pazza per l’ananas, ma in Kenya assume tutt’altro sapore!
A Sardegna 2 abbiamo avuto la fortuna di vedere le stelle marine, wow!
Dei colori forti e davvero brillanti, sembravano surreali!
Nel tragitto di ritorno ci siamo fermati all’isola dell’Amore, nominata così grazie alla magia che crea la bassa marea, assumendo la forma di un cuore.
Ottima per bagni di relax nelle sue piscine naturali cristalline.
Come avrai percepito, in Kenya le basse maree sono un fenomeno davvero forte da creare lingue di sabbia a distanza di metri dalla spiaggia.
Durano circa 6 ore e dipendono dalla luna, per questo motivo alcune escursioni non sempre sono possibili e Sardegna 2 rappresenta una di queste.
Garoda Beach e Rovine di Gede
Saliti su un altro carino tuc tuc questa volta giallo, ci siamo diretti verso Garoda Beach.
Una vasta spiaggia dove percorrere lunghe passeggiate su una sabbia bianca e l’acqua cristallina dell’oceano.
Lì non esistono i nostri tipici ombrelloni da spiaggia, ci sono solo dei lunghi teli retti da pezzi di legno ai lati e i lettini tutti insieme sotto questa specie di rifugio.
Anche qui come Sardegna 2, la magia della bassa marea crea a distanza di metri dalla spiaggia lingue di sabbia dove puoi camminare o rilassarti nel bel mezzo del nulla avendo come sfondo l’immenso e cristallino oceano!
Nel primo pomeriggio ci siamo incontrati con uno dei collaboratori di Alfonso per andare alle Rovine di Gede: raro luogo storico del Kenya e situato nel villaggio di Gede.
Durante il tragitto abbiamo fatto una breve sosta per comprare qualche banana da poter dare a degli ospiti speciali.
Vieni a scoprire chi!
All’ingresso di questo villaggio ti accolgono tantissime scimmiette.
Praticamente entrerai all’interno di un parco immerso in una vegetazione di baobab e con tantissime scimmie pronte ad accogliervi e prendere le banane da voi portate.
Non a caso la guida ti lascia delle banane così che loro ti saltino addosso e avere la possibilità di conservare uno scatto carino con loro.
Nemmeno il tempo di poter prendere una banana che subito una scimmia mi è saltata addosso da dietro!
Diciamo che io mi sono spaventata mentre Dylan si divertiva tantissimo.
Proseguendo nel parco, la guida ci ha raccontato un po’ la storia di questo piccolo villaggio e mostrato le sue rovine, quelle che tutt’oggi ancora sono presenti.
Le rovine riguardano l’antica città di mercanti di Gedi e si rilevano le tre moschee e la casa del sultano.
Ci siamo divertiti molto ed è stata una giornata assolutamente particolare e interessante!
Safari di 2 giorni e visita all’orfanotrofio/scuola di Watamu
Primo giorno
Ci siamo incontrati in mattinata verso le 8:00 con Alfonso e gli altri componenti del gruppo e siamo saliti nella tipica jeep.
Abbiamo percorso un tragitto di circa 2h e 30 prima di raggiungere l’entrata del Parco Nazionale Tsavo East della Savana.
Questo è il parco più antico e grande, circa 13.700 km quadrati, del Kenya.
Con un po’ di fortuna e soprattutto la buona conoscenza di Alfonso sui punti migliori dove poter incontrare animali, potrai avvistarne tantissimi, quali: elefanti, zebre, leoni, giraffe, facoceri, ghepardi, ippopotami e una grande varietà di antilopi.
Anche il tragitto dopo aver superato l’ingresso è piuttosto lungo prima di poter iniziare ad avvistare qualcuno di loro.
Come si dice “l’attesa aumenta il desiderio” ed ecco qui che iniziano a spuntare fuori una quantità di elefanti e zebre indefinita.
Più ci immergevamo nella Savana e più uscivano fuori animali.
Questo parco è talmente tenuto bene e ben pensato per le gite in jeep che ci sono tantissime stradine da percorrere.
Durante l’ora di pranzo di animali se ne vedono pochi poiché é l’ora del riposino, ma con grande sorpresa, giusto prima di andare nel nostro camp tendato per pranzare, Sua Maestà il Re Leone!
Una bellezza infinita di un’intera famiglia tranquillissima e in relax sotto un grande albero.
Che spettacolo grandioso è la natura!
Siamo rimasti ad ammirarli qualche minuto per fare degli scatti e poi ci siamo diretti verso il nostro alloggio.
Il camp tendato era bellissimo, molto particolare e studiato nei minimi dettagli.
L’aerea ristorante era situato a pochi metri da una delle tante pozze dove gli animali, soprattutto gli elefanti vanno a reidratarsi.
Ebbene si, abbiamo pranzato un giorno con vista elefanti, rara no? 😉
Un’emozione bellissima, sembrava una situazione surreale!
Buffet buonissimo e una grande scelta! Frutta sempre fresca e al top!
Dopo un breve riposino, siamo ripartiti per il safari in jeep alla ricerca di animali: durante le ore pomeridiane gli animali vanno a caccia.
Tra un sentiero e l’altro, abbiamo avuto la fortuna di fermarci per ammirare il ghepardo disteso su un ramo di un albero.
Non era molto vicino a noi quindi abbiamo utilizzato un binocolo per poterlo ammirare meglio ed era davvero impressionante, figuriamoci da più vicino.
Durante l’ora del tramonto, ci siamo fermati per un piccolo aperitivo a bordo della jeep per ammirare leoni, elefanti e giraffe.
Siamo rientrati nel camp per ora di cena e subito a nanna pronti per il safari del giorno seguente.
Secondo giorno
Sveglia alle 5, colazione e via per un nuovo safari, questa volta all’alba.
Il colore della terra rifletteva i colori del cielo, una pace assurda e tanta voglia di vedere altra fauna essendo ora di caccia.
Percorriamo le stradine avventurose della Savana incontrando di nuovo i nostri amici elefanti, zebre, leoni e volatili.
Volevo non fosse già l’ultimo girono di stare lì, in mezzo a così tanta Madre Natura!
Alle 11 usciamo dallo Tsavo Est per dirigerci alla location del pranzo e avere una breve pausa relax: Crocodile camp.
Strada facendo però, ci siamo fermati ad avvistare tantissimi ippopotami. Quanto sono carini con quelle orecchie piccole così!
Il Crocodile camp è un ristorate all’aperto situato appunto in uno spazio popolato da coccodrilli principalmente.
Riprendiamo il nostro percorso verso il resort e sulla strada ci fermiamo a visitare e conoscere i tanti bambini, di età mista, dell’orfanotrofio/scuola di Watamu.
Distribuire colori e biscotti a delle anime così piccole e innocenti anche solo con la speranza di poterli aiutare un po’ mi ha fatto sentire una persona migliore e il cuore mi scoppiava di gioia.
Passare del tempo con dei bambini che indossavano i sorrisi più belli e spontanei che io abbia mai visto nonostante la triste realtà intorno a loro, mi hanno fatto prendere ancora di più atto di quanto noi siamo fortunati e di dover apprezzare molto di più quello che si ha nella vita, e che non sempre i soldi facciano la felicità.
Sono finite così queste due giornate piene di emozioni e gratitudine alla vita.
Villaggio di Dabaso e Crab Shack
La visita al villaggio di Dabaso è stata una delle uscite che più mi rimarrà impressa.
Abbiamo fatto visita a questo piccolo villaggio visitando le casette, principalmente di fango, delle persone locali e portando loro farina per la polenta e biscotti, magliette e quaderni per i più piccoli.
Successivamente ci siamo diretti verso il fiume Mida Creek, poco distante dal villaggio, per un giro in barca circondati da estese mangrovie.
Finito l giro in barca ci siamo soffermati a fare un buon aperitivo vista Mida Creek al tramonto. Uno spettacolo della natura!
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Conclusioni
Il Kenya ci ha regalato tanto e ne siamo infinitamente grati!
Credo davvero con tutto il cuore che sia una vacanza che una persona debba fare almeno una volta nella vita perché quello che è in grado di trasmettere e che ti fa comprendere è veramente tanto e indescrivibile!
Spero abbi un giorno la fortuna di vedere questo posto e vivere le emozioni che abbiamo vissuto noi.
In bocca al lupo amica/o !
Info utili sul viaggio in Kenya
Moneta locale: scellini
Consiglio di cambiare una piccola quantità di Euro la volta in quanto poi non sarà possibile ricambiare la moneta scellina in Euro.
Per andare in Kenya non è obbligatorio il vaccino per la febbre gialla e/o malaria.
Necessario il visto di circa 50 euro, se fatto autonomamente, da fare prima della partenza poiché non è più possibile farlo in aeroporto, e il certificato di vaccinazione Covid-19.
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